Capitolo #1

La beata Bonizzella

Galleria
Panorama a Trequanda
Trequanda, pieve

Bonizzella Cacciaconti, nata intorno al 1230, è una figura importante per Trequanda. A lei sono attribuiti diversi prodigi sia in vita che dopo la morte. Il suo corpo fu ritrovato il 6 maggio del 1500, quando dalla finestra del Consiglio Comunale due consiglieri si accorsero che uno sciame di api entravano e uscivano da una fessura laterale della chiesa dei Santi Pietro e Andrea. Rimosse le pietre, fu scoperto il corpo perfettamente conservato della Beata Bonizzella: emanava un forte odore di incenso. Sono molti i prodigi collegati alla Beata. Ricorrente è la cecità per i malintenzionati, che riacquistano la vista dopo il pentimento. L’urna della Beata è il simbolo della fede della gente del posto. Ancor oggi ogni anno a partire dal 6 maggio si tengono le celebrazioni in suo onore, compresa l’eccezionale apertura dell’urna.

Capitolo #2

Petroio e il museo della Terracotta

Galleria
Trequanda
La terracotta di Trequanda

Ma come la storia della Beata Bonizzella era rimasta per secoli nascosta tra le pietre della chiesa, allo stesso modo i petroiani hanno voluto mettere al riparo e preservare il piccolo tesoro della loro storia. Nel 2001 così, fortemente voluto dai paesani, nasce il museo: un vero ponte tra passato e presente che conserva gelosamente le opere usate nella vita di tutti i giorni, mostrando le evoluzioni che artigianato e produzioni locali hanno subito nel corso dei secoli. Il museo al suo interno custodisce La Piccola Toscana di Rodolfo, un maestro concaio di Petroio che ha voluto rappresentare in terracotta molti paesi di questa zona: Montepulciano, Pienza, Sinalunga, San Gimignano e ovviamente anche Petroio, con la sua struttura a chiocciola. Il museo dispone di un laboratorio didattico in cui è possibile fare la manipolazione dell’argilla, lavorare con stampi e cuocere le opere realizzate.

Capitolo #3

L’oro verde di Trequanda, eccellente prodotto locale

Dalle terre di Trequanda però non si cava solo argilla. L’olio extravergine d’oliva infatti - sin dal tempo degli Etruschi - rappresenta l’elemento d’eccellenza della gastronomia locale. Il terreno tufaceo, l’altitudine e il clima rigido dell’inverno, costituiscono l’habitat ideale per le piante di olivo, proteggendole dai parassiti. La raccolta delle olive, tra ottobre e novembre, rappresenta un momento di festa e condivisione nell’intero comune. Trequanda promuove e aderisce all’Associazione Nazionale “Città dell’olio”. Nel penultimo fine settimana di ottobre qui si svolge la festa dell’”olio novo di podere”, durante la quale oltre alle degustazioni si può partecipare all’intero ciclo produttivo dell’olio: la raccolta, la frangitura e spremitura a freddo.