Capitolo #1

Giosuè Carducci, primo turista illustre a Castagneto

Cara Elvira, sono a Castagneto e ci sto benissimo. Parto ora che sono le 8 della mattina per andare a mangiare alla Torre di Donoratico. Mi sono messo una giacca alla maremmana e un cappello largo di falde e sono molto bello…” 

Carducci, primo Nobel Italiano, è stato anche il primo “turista” illustre di Castagneto. Trascorse qui gli anni della fanciullezza, capaci di segnare per sempre l’ideale e l’opera del grande poeta. Il Carducci abitò in questi luoghi dal 1838 al 1849, visse qui – ancora ragazzo – i tumulti del ’48 insieme al padre, per tornare nel ‘79 dopo l’Italia unificata. Affascinato dai panorami del Tosco Mar, dei castelli, delle torri e dal buon vivere autentico dei piccoli borghi toscani. Castagneto racchiude ancor oggi queste caratteristiche, scorci immutati nel tempo, cibo genuino e i profumi del sugo che ribolle e della carne alla brace che ancora si sentono per le vie del borgo. Le poesie più belle del Carducci sono cartoline che descrivono un luogo unico, dove cultura, arte, natura e prodotti tipici si fondono in un’immagine evocativa che riporta indietro nel tempo. Visitare Castagneto è passeggiare all’interno della poesia, una poesia piena di vita che respira la brezza del mare, il Maestrale, che rende i colori nitidi e fa viaggiare i profumi del “dolce paese” nel cuore dei turisti che sempre tornano a trovarci, al pari di Carducci che idealmente non ci ha mai lasciati.

Capitolo #2

Paesaggio e poesia nel Parco Letterario

Galleria
Casa Carducci
Casa Carducci

In onore di Carducci qui è nato un Parco Letterario che fa rivivere l’atmosfera del passato al visitatore attraverso le poesie e i paesaggi che l’hanno ispirate. A Castagneto sono due i musei che ricordano la figura del poeta: il Museo Archivio Carducciano e Casa Carducci, entrambi racchiusi nella parte più antica del borgo. 

Quel tratto della Maremma che va da Cecina a san Vincenzo, è il cerchio della mia fanciullezza…Ivi vissi, o, per meglio dire, errai, dal 1838 all’aprile del 1849”

Capitolo #3

Tra vicoli, antiche botteghe e trattorie

Il borgo medievale di Castagneto Carducci si sviluppa intorno al Castello della Gherardesca, edificato intorno all’anno Mille. Anche se si hanno notizie di insediamenti sin dalla preistoria, passando poi per le colonizzazioni etrusche e romane. Un paese fatto di vicoli lastricati, fontanelle, terrazze naturali che guardano il mare e la campagna, piazzette armoniose, antiche botteghe artigiane e caratteristiche trattorie. Qui si produce ancora manualmente un antico liquore, la China Calisaja, usata nel passato per proteggersi dalla malaria. Venivano inoltre a farsi confezionare abiti da caccia su misura, nobili e aristocratici da tutta Europa, tra di loro anche il grande Marcello Mastroianni. Anche Dante scrisse di questi luoghi in due canti dell’Inferno, nel XIII, parlando dell’aspra Maremma e nel XXXIII, dove si narra la triste e immortale vicenda del Conte Ugolino, che dimorò nell’antico castello di Donoratico, di cui resta solamente parte di una torre.

[…] e la fiera Torre di Donoratico a la cui porta nera Conte Ugolin bussò.

G.Carducci 1872