Capitolo #1

Muliermala

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Radicofani, via Francigena
Radicofani, via Francigena

Tutti conoscevano la triste storia della Signora che portò orrore e sgomento su uno dei crinali della Val d’Orcia. La “cattiva donna”, ricordata dalla leggenda come “Regina” di un piccolo castello, è probabilmente vissuta più di mille anni fa in questo ultimo lembo di Toscana, dove i calanchi erosi lasciano lo spazio alle dolci colline. La signora apparteneva alla minuscola aristocrazia feudale, moglie del “Lambardo” di un piccolissimo borgo che poi, dopo il Mille, prenderà il nome proprio da questa storia: il borgo di Muliermala. Questo castello si trovava lungo la Via Francigena, a pochi passi da Radicofani. La sua signora era una donna giovane e molto avvenente, data in sposa dodicenne a un cattivo ceffo, prepotente ma ricco.

La vita della ragazza stava andando incontro a un triste destino, veniva spesso picchiata e trattata a male parole, tanto che pian piano sviluppò un odio verso suo marito… e verso gli uomini… un odio mortale. Gli anni erano trascorsi e la sua bellezza non sfioriva, anzi… di questo si accorgevano anche i passanti. Quando il marito si allontanava, si vestiva con abiti succinti e rimaneva sulla porta del palazzetto ben in vista. Molti anni erano trascorsi e molti uomini giovani e vecchi avevano varcato la porta della sua dimora.
Capitolo #2

Pidocchi

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Fortezza Radicofani
Rampa, Radicofani

La Signora li accoglieva, li seduceva, ma poi piena di rancore li uccideva. Nessuno si era accorto di nulla, fino a quando una sera, mentre lei era fuori a visitare la madre malata, il prepotente marito era entrato nella dispensa. Lì un recipiente in legno attirò la sua attenzione: era pieno di carne secca e affumicata. Che ribrezzo, pullulava di insetti! Erano pidocchi. Pidocchi nella carne secca? Ma non vivono sugli uomini? Quella carne era così strana… aspettò sua moglie.

Il sole era calato, la moglie rientrò infreddolita e lo trovò ad aspettarla. Lo sguardo era cattivo, “maledetta!” esclamò, “che carne è questa che tieni nel tino?” La donna ammutolì. Abbassò lo sguardo, lui la picchiò. “Parla!”, le disse… lei apri le labbra, ne scaturì l'orrore. Da anni attirava uomini di ogni età, li seduceva e li uccideva, era come se uccidesse lui, si vendicava delle sue cattiverie, ma poi non contenta di tale crudeltà, li tagliava a pezzi e li conservava per cucinarne la carne e farla mangiare a lui. Ecco la sua vendetta!

Capitolo #3

Il poggio

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Radicofani da Contignano
Radicofani ed Appennini

Il silenzio regnò per qualche minuto, poi il bruto trascinò la moglie di fuori, le legò braccia e gambe e annodò la corda tra queste ultime e la coda del suo cavallo, la guardò un’ultima volta, poi scosse il destriero che come impazzito scese il profondo burrone e risalì la collina di fronte. Lo fissò salire e scendere trascinando la bella e crudele signora. La corda poi si spezzò e il suo corpo rimase sul poggio che tutt’oggi si chiama della Regina”. Così finì la vicenda della cattiva donna, della “mala mulier”, signora bella e disgraziata: la sua storia era pronta per attraversare i secoli.