Capitolo #1

L’eredità più preziosa

BruscelloBravìo, sventolar di bandiere, rulli di tamburi, canti, cori di armati: qui le tradizioni non sono state inventate per attrarre turisti, anche se poi vengono apposta, anche da lontano, per condividere con gli abitanti di Montepulciano la gioia, vagamente pagana, di certi riti di piazza. Tutto si svolge all’insegna dell’arte, della musica, ma anche del mangiar bene e del vivere secondo ritmi altrove dimenticati. Qui le tradizioni sono semplicemente la quotidianità che ogni generazione affida a quella successiva come il più prezioso dei testimoni.

Capitolo #2

Le cantine, cattedrali del vino

Naso al cielo, gli occhi accarezzano i profili di pietra dei palazzi. Altri tesori non meno preziosi si nascondono sotto la strada. Sembrano cattedrali con archi, guglie, navate: cantine come monumenti, scrigni della cultura arcaica, patrimonio di una comunità che si raccoglie in onore del vino. Qui la bellezza si presenta anche in modo impalpabile, con i profumi e i sapori del Vino Nobile, con i silenzi ovattati del dormire delle botti, con gesti antichi ripetuti da sempre.

Capitolo #3

Arte nell’arte

Un palcoscenico enorme, più grande del più grande dei teatri; una platea dal soffitto stellato o illuminato dal sole; le quinte sono architetture rinascimentali... I nostri teatri possono essere anche questo: una piazza sulla vetta del paese, dove l’aria è più leggera e si respira storia a ogni sguardo. Tutti fanno arte, tutti danno vita alla musica più bella, tutti rappresentano in scena la vita. Noi, però, lo facciamo in luoghi dove lo spettatore è circondato da ogni lato dalla bellezza. 

Capitolo #4

Strade bianche nel verde segnano un confine

Le nostre strade bianche sono tutte da camminare, da pedalare, da sudare anche, da percorrere con la segreta speranza di smarrirsi almeno con la mente, per poi ritrovarsi con tutti noi stessi finalmente depurati dalle scorie della modernità. Più che a strade assomigliano a sentieri che attraversano il verde azzardandosi nei boschi e tra i filari di vigna e di oliveto. Qualcuna conduce lontano, molto lontano, lambendo la Chiana, o affacciandosi verso la Val d’Orcia, congiungendo il nostro tempo con i mille anni della Francigena. Altre, dopo qualche girotondo, portano a scalare una collina, o a una cantina, o nei pressi di un borgo, lasciandoci sempre con il sottile piacere di una nuova scoperta. 

Capitolo #5

Montepulciano, l’ultimo ciak non è di certo l’ultimo

Newmoon, con gli amori disperati di romantici vampiri; la corte dei Medici, con le star di Hollywood stagliate sugli scenari di Piazza Grande; il “sogno di una notte di mezza estate”, con i grandi Kevin Kline e Michelle Pfeiffer alle prese con l’eccelso Shakespeare. Questi sono solo tre esempi tra le centinaia di produzioni, grandi e piccole, che hanno scelto e continuano a scegliere Montepulciano come il set ideale altrove irripetibile.