Capitolo #1

Misteri e leggende

Chi potrebbe mai pensare che le cinquecentesche mura di Lucca custodiscano miracoli, misfatti e leggende? La città ha fatto da sfondo a eventi rimasti avvolti nel mistero e che, ancora oggi, non trovano spiegazione razionale. Storie di diavoli e di Sante, intrighi e profanazioni mostrano Lucca sotto una luce magica e misteriosa. Andare oltre l’apparenza si può… basta aprire gli occhi.

Capitolo #2

Una santa di nome Zita

Santa Zita nacque a Lucca nel 1218. Di umili origini, lavorava come domestica a Palazzo Fatinelli, di fianco la Basilica di S. Frediano. Un giorno, sul sagrato, si imbatté in un povero infreddolito e, mossa a compassione, corse a palazzo per prendere un mantello. Ma il padrone di Zita non poté accorgersene poiché un angelo attese la giovane alla stessa porta per dargliene uno nuovo. Nacque così la “Porta dell’Angelo”.

Capitolo #3

Inspiegabili segni

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Lucca, labirinto nella cattedrale di San Martino
Lucca, Cattedrale di San Martino

Anche le chiese non mancano di portare traccia di segni e simboli avvolti dal mistero. Primo tra tutti, il Labirinto scolpito su una colonna del porticato d’ingresso della Cattedrale di S. Martino. La rappresentazione è accompagnata da una scritta che, ricordando il mito di Teseo e Arianna, ha una valenza allegorica il cui significato resta enigmatico. Forse un monito rivolto ai pellegrini in sosta durante il cammino lungo la Francigena. Altrettanto inspiegabili i segni sul pilastro del portone della Chiesa S.Pietro Somaldi, tanto da essere chiamati “i graffi del diavolo”. Storia vuole che il diavolo lasciasse i tre solchi indispettito dal rifiuto di S. Gemma Galgani che pregava in questa chiesa.

Capitolo #4

La pietra del diavolo

Agli inizi del 1500 la ricca famiglia Bernardini, decise di erigere un palazzo nell’omonima piazza. Durante la sua realizzazione, si narra che il diavolo convinse i Bernardini ad abbattere un’immagine sacra collocata su una struttura non in linea con quanto progettato da Nicolao Civitali. Quando gli operai iniziarono a murare lo stipite della finestra alla destra del portone d’ingresso, il diavolo volle metterci lo zampino: a memoria della profanazione, fece sì che la pietra rimanesse irrimediabilmente incurvata. A nulla servirono i numerosi interventi degli operai. La pietra tornava a incurvarsi. Ancor oggi, passando davanti al palazzo, si nota la strana posizione dello stipite. 

Capitolo #5

L’eterna giovinezza: Lucida Mansi

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Lucca, Orto botanico
Lucca, Porta Elisa

Nelle notti di luna piena pare che una carrozza infuocata con a bordo Lucida Mansi compia un giro di mura per tuffarsi nel laghetto dell’Orto Botanico. La leggenda vuole che in quelle notti sia possibile sentire le grida di dolore della giovane. Lucida era una nobildonna lucchese vissuta nel 1600, conosciuta per le sue avventure amorose e la fine tragica che riservava agli amanti. Fu però la sua grande vanità a renderla leggenda: aveva venduto l’anima al diavolo in cambio di una bellezza che non sfiorisse. Una sera, sotto le sembianze di un bel giovane, il diavolo la sedusse convincendola a salire sulla sua carrozza infuocata che, dopo aver percorso le mura, entrò nelle acque del laghetto dell’Orto Botanico per far ritorno all’inferno: era tornato a riscuotere il suo credito.

Fotografia di: Giovanni Nannini