Capitolo #1

Quei volti scolpiti nella pietra vengono da molto lontano

La Lunigiana è terra ricca di storie e di leggende, e molte si perdono davvero nella notte dei tempi. A Comano, così come in altri comuni della zona, è facile imbattersi in volti dipinti nella pietra, sculture a volte appena abbozzate che si possono trovare sopra i portali o sulle facciate delle abitazioni. Volti di angeli o di demoni, teste ricciute o volti spiritati. Se ne ricava sempre una certa impressione e forse quella era proprio l’effetto che si voleva dare.
In qualche caso gli studiosi sono riusciti a datarle e sappiamo così che risalgono al XVI e XVII secolo. Ma gli archeologi non hanno dubbi, già i Celti usavano scolpire nella pietra le facce con l’obiettivo di scacciare gli spiriti maligni dalle case e addirittura si ritiene che alcune tracce visibili nelle rocce possano risalire alla preistoria. Se volete vederne qualcuna chiedete agli abitanti e per fare bella figura ditelo in dialetto, qui li chiamano “facion”.

Capitolo #2

La maestà, le edicole votive, per proteggere e insegnare

Da queste parti non si è perso il rispetto per la natura che domina incontrastata. Tutto ricorda un passato, ma anche un presente, in cui l’uomo è ospite di un paesaggio spesso impervio e selvaggio. Siamo in montagna ai confini con l’Emilia Romagna e tutto intorno ci sono vette che oltrepassano i duemila metri. Oggi, è il regno degli amanti del trekking che qui, trovano sentieri ben segnati e paesaggi mozzafiato. In passato invece, vivere e attraversare questi luoghi voleva dire mettere rischio la propria vita. Sarà per questo che in tutto il territorio sono numerose le piccole edicole votive conosciute anche come “maestà”. Si tratta di manufatti in pietra o formelle che dovevano proteggere i viandanti durante il viaggio e depurare luoghi oggetto di riti pagani nel passato. Servivano anche a impartire lezioni di catechismo ai fedeli, molti dei quali non sapevano leggere e trovavano in questi disegni e racconti che alimentavano la fede. Ecco perché le “maestà” si trovano lungo i sentieri ma anche sulle case e in prossimità delle fonti. Ancora oggi le case edicole sono oggetto di culto ed esistono anche itinerari di trekking proprio alla scoperta delle “vie della Maestà”.

Capitolo #3

Una via un tempo fondamentale ma pericolosa

Terra di confine con tanto di passo, da quassù si domina ma se arrivarci oggi è una bella escursione, anticamente oltre che faticoso doveva essere decisamente pericoloso. I nomi dei luoghi raccontano molto della loro natura; il valico che era utilizzato per i commerci e i pellegrinaggi verso Roma e Lucca ha il suo passo su un monte chiamato “Malpasso” che indica chiaramente la difficoltà di accesso. Eppure questa strada fu fondamentale già dall'antichità come una delle principali vie tra la Pianura Padana e la Toscana. Oggi si può percorrere per salire, attraverso il bosco, fino al Monte Acuto e da lì al passo del Lagastrello (con omonimo lago). Il crinale corre sul filo dei duemila metri, un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle quattro stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.



Fotografia di: Enrico Bottino