Capitolo #1

Per gli amanti del cinghiale

Gli etruschi e poi i romani avevano apprezzato di questo borgo della Valdera probabilmente le stesse cose che possiamo apprezzare noi; la pace e la tranquillità insieme ai prodotti della natura che qui, hanno qualcosa di eccezionale. Così nei secoli Chianni, contesa anche fra il vescovo di Volterra e la Repubblica di Pisa, prima di passare definitivamente sotto il dominio di Firenze, diventa la meta ideale di chi sa apprezzare le cose buone. Tra queste ovviamente la cucina. E siccome il borgo è circondato dai boschi e i boschi sono popolati di cinghiali è proprio agli amanti della caccia e della carne che Chianni dedica la sua festa più importante. Ogni secondo e terzo fine settimana di novembre si svolge una sagra tra le più antiche della Toscana, dove si possono gustare piatti a base di cinghiale e altre specialità della cucina contadina tipiche del luogo.


Capitolo #2

Il Marrone di Rivalto

Già nel Medioevo ci si era accorti che le castagne, ovvero i marroni, provenienti da questo territorio erano speciali per grandezza e qualità. In particolare quelli di una frazione del borgo di Chianni, Rivalto. Da allora si parla del Marrone di Rivalto proprio come di una specialità. La storia continua a occuparsi di questo prodotto e nei manoscritti catastali del 1428 si definisce “il castagno di Chianni e Rivalto un prodotto di alta qualità e valore economico”. Come in tante altre zone montane e collinari della Toscana, dove coltivare il grano era difficile, anche qui la castagna sopperisce dando farina e sostegno alle famiglie locali. Il Marrone di Rivalto è ancora molto ricercato e apprezzato nel mercato locale e il legame con il territorio e l'attaccamento alle proprie tradizioni ha permesso di tramandare e di mantenere, generazione dopo generazione, l'esistenza di questo prezioso frutto.

Capitolo #3

L’importanza di essere 1

Quando si parla di olio extravergine di oliva molto spesso si fa riferimento all’acidità ed in effetti questo è un parametro che meglio di altri indica la qualità del prodotto. Un olio extravergine prodotto da olive sane e raccolte al giusto livello di maturazione, utilizzando corrette tecniche di raccolta, trasformazione e conservazione, dovrà avere una acidità molto bassa. Qui si fa un olio extra vergine di oliva che può vantarsi di avere un tasso di acidità sempre inferiore all’1%. Ne sono orgogliosi, a ragione, gli agricoltori di una zona dove fin dal tempo degli etruschi gli olivi ricoprivano le colline. I romani, buongustai, lo chiamavano “viride” per il suo colore intenso e ne facevano arrivare grandi quantità a Roma.


Fotografia di: annurca