Capitolo #1

Il villaggio fabbrica

Le acque del Bisenzio hanno da sempre azionato i ritrecini dei mulini per cereali e castagne, riempito gore e margoni per ferriere e ramiere, fornito acque limpide per lavorare la carta e alimentato le turbine dei lanifici. È in prossimità delle grandiose pescaie che sorgono gli opifici più importanti di Vaiano, come il mulino Bardazzi, ancora attivo. Basilare è la brezza di tramontana che soffia in vallata: decine di tiratoi sorgevano a Vaiano, a La Briglia o alla Cartaia. Qui venivano posti ad asciugare i panni lana e prima ancora i fogli di carta pregiata prodotti nelle cartiere di Gamberame, la Cartaia e la Briglia durante il ‘700. E la terra follona? Questa particolare argilla aveva capacità feltranti, che la rendevano perfetta per ammorbidire e compattare i panni. Nascono così le gualchiere,  come la sala delle vasche rinvenuta alla Badia di Vaiano. Arrivando ai lanifici, l’intera Val di Bisenzio è incastonata di gioielli di archeologia industriale, cattedrali della produzione di fine ‘800 come il villaggio-fabbrica della Briglia, che ha visto le sue mura ospitare mulino, gualchiera, cartiera, ferriera e opificio tessile: un raro esempio di comunità industriale in stile manchesteriano.

Capitolo #2

Vaiano a tavola

Riscoprire queste storie significa seguire le tracce dei correnti e il rumore delle pale dei mulini, e per farlo basta passare dalla Madonna della Tosse, vera porta d'accesso all’Appennino Tosco-Emiliano: ci invita a entrare e percorrere la Valle del Bisenzio, ricca di frazioni, colori e sapori.

Tra questi qui il primo a inebriare è la fragranza dei biscotti appena sfornati, che accompagnerà il visitatore alla scoperta di un antico mulino (quello "di sotto") completamente in legno, dove le antiche macine producono ancora un'eccellente farina. Continuando la passeggiata nel borgo si scoprono angoli di natura unici: la valle si apre a libro e distese di uliveti richiamano la produzione di olio extravergine di ottima qualità.

Alzando lo sguardo il paesaggio cambia e diventa di un colore verde intenso per poi aprirsi in un vasto altopiano, dove pascolano allo stato brado cavalli e mucche. Tra gli altri spiccano gli esemplari di razza calvanina, recentemente riscoperta e valorizzata per la bontà della sua carne.

Fotografia di: Comune di Vaiano