Capitolo #1

Una "soap opera" del 1200

Quella tra Guelfi e Ghibellini è una delle lotte tra famiglie più famose della storia. E la storia ci racconta che il prologo di questa secolare faida sarebbe nato proprio a Campi Bisenzio. Siamo nel 1200 e durante un banchetto tenuto nella Rocca Strozzi di Campi, nasce una disputa per una futile questione.
Ne è protagonista Buondelmonte dei Buondelmonti, ragazzo dal temperamento rissoso, che ferì a un braccio Oderico dei Fifanti. Qui finisce l’episodio campigiano e inizia la vicenda tutta fiorentina. Per ricomporre il dissidio tra le due potenti famiglie si propone un matrimonio riparatore, Buondelmonte avrebbe dovuto sposare una nipote del Fifanti, ma il giorno delle nozze non si presenta e anzi, fa promessa di matrimonio a un’altra giovane. Un affronto tale scatenò l'ira e la vendetta delle famiglie che sostenevano i Fifanti. Il Buondelmonti fu ucciso il giorno stesso ma la scia di sangue che ne seguì, durò per anni.

Capitolo #2

C’è bisogno di un teatro e grazie al conte in un anno si fa

Il conte Giovanni Rucellai veniva da una famiglia esempio di mecenatismo e sostegno alle arti e alla cultura. I suoi avi avevano patrocinato il Rinascimento fiorentino e fu sua l’idea, alla metà del 1800, di dare a Campi Bisenzio un teatro. “Qui, il culto dell’arte drammatica è straordinariamente sentito”, si legge nelle cronache dell’epoca. Quando il Comune mise a disposizione un’area, il conte Giovanni formò il comitato promotore per la costruzione del teatro e le pratiche per la nuova società furono sbrigate in una settimana. Il 2 luglio 1871 nasce così l’Accademia dei Perseveranti per il teatro Dante Alighieri di Campi Bisenzio. Il 4 Maggio del 1873 la struttura viene inaugurata. Il Teatro Dante si fece ben presto un’ottima reputazione tra i teatri della Toscana per la qualità delle rappresentazioni e degli artisti che vi calcavano le scene, tanto che Campi fu soprannominata “la piccola Parma”. Oggi il teatro è intitolato a Carlo Monni, erede di una tradizione millenaria di poeti e comici, che da queste parti è sempre stato di casa.

 

Capitolo #3

La tenda del pellegrino nel moderno crocevia

L’architetto Giovanni Michelucci aveva già stupito il mondo con la realizzazione della stazione di Santa Maria Novella a Firenze nel 1932 e lo farà ancora con il progetto della Chiesa dell’Autostrada del Sole. Commissionato dalla società Autostrade in memoria dei lavoratori che avevano perso la vita per la costruzione della prima grande rete autostradale italiana. Il luogo venne scelto simbolicamente in quanto posto esattamente a metà strada tra Milano e Roma, le due città collegate dall'imponente infrastruttura. Ispirandosi proprio all'ubicazione, nella volontà dell’architetto, la chiesa doveva essere metafora di un incontro. Nasce così l’idea della “tenda del moderno pellegrino che vi sosta in raccoglimento e meditazione”. « Questa Chiesa – dirà Michelucci - è una piccola città, uno spazio modulato nel quale gli uomini, incontrandosi, dovrebbero, se il linguaggio architettonico ha raggiunto la sua efficacia, riconoscersi in un interesse e in una speranza comune che è quella di “ritrovarsi”»

 

Fotografia di: Sailko