Capitolo #1

Giotto e la sua casa

Galleria
Casa Giotto Vicchio
 targa Giotto casa Vicchio
Vicchio campagna

Se c’è un paesaggio che più di ogni altro si è fatto arte è quello delle campagne che circondano Vicchio. Perché non può essere un caso che il padre universalmente riconosciuto della pittura moderna, Giotto, sia nato proprio qui, nel piccolo borgo di Vespignano, dove ancora si può visitare la sua casa. Come non è un caso che negli scorci paesaggistici dei suoi affreschi, dove il Maestro offre all’ammirazione dei suoi contemporanei le nuove meraviglie della prospettiva, si possano indovinare le stesse colline, i dolci pendii, la tipica vegetazione che ancora si offre immutata al viaggiatore, nonostante il rinnovarsi del paesaggio antropico. L’immagine di quel paesaggio riflessa nelle sue opere, si offre così ancora oggi a chi voglia viverla con lo stesso sguardo che fu di Giotto.
Non è un caso neanche che a pochi chilometri da Vespignano, a fondovalle sulle rive del torrente Ensa, una storia, credibile e leggendaria allo steso tempo, vuole che Cimabue abbia incontrato Giotto fanciullo presso il Ponte di Ragnaia e che sia rimasto così incantato a guardare questo pastorello dipingere una pecora su un masso dal prenderselo come allievo di bottega a Firenze.

Capitolo #2

Il Beato Angelico

Ma se questo è l’inizio di una relazione profonda con la storia dell’arte, la vocazione paesaggistica di Vicchio come fonte di ispirazione per i grandi maestri della pittura toscana, non finisce certo con Giotto. Centotrenta anni dopo, nasce qui anche Guido di Piero, il futuro Beato Angelico. A lui è dedicato il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare, situato nel centro storico di Vicchio. Il Museo cerca di unire il motivo dell’ispirazione artistica al dato della ricerca antropologica, offrendo così un’immagine della religiosità attraverso il patrimonio di memorie e sentimenti che legano gli oggetti devozionali e le preziose opere d’arte al loro territorio di appartenenza.

Capitolo #3

Benvenuto Cellini

Continuando a tessere questo filo che lega i più grandi maestri della storia dell’arte al nostro territorio, tra il 1559 e il 1571, a Vicchio soggiornò spesso anche Benvenuto Cellini. L’acquisto del podere, il suo incontro con la gente e con il paese sono riportati, con il suo inconfondibile stile narrativo, in alcune affascinanti pagine della “Vita”, nelle quali si ritrovano luoghi, nomi e personaggi dell´epoca.

Capitolo #4

E, di passaggio, Giosuè Carducci

Perché non si perdesse questa lunga storia che vede Vicchio legata a doppio filo con quanto di meglio ha prodotto l’ingegno artistico toscano, il poeta Giosuè Carducci, spesso ospite della famiglia nobile dei Giarrè Billi nella frazione di Pilarciano, fu il presidente del comitato che portò, nel 1901, alla creazione della statua di Giotto, che ancora oggi si può ammirare nella piazza centrale del paese.