Capitolo #1

Nostalgie

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Scorcio di Palazzo d'Arnolfo, San Giovanni Valdarno
Scorcio di San Giovanni Valdarno

Qualche dato: siamo cinque sulla carrozza del regionale veloce in partenza alle 09.04 e ognuno dei miei compagni di viaggio sembrerebbe desideroso solo di iniziare una lunghissima conversazione inerente il tempo o la pulizia del convoglio. Alzo al naso il corposo saggio che sto sfogliando dall'alba e fingo sospetta indifferenza. Da San Giovanni Valdarno provengono parecchi artisti tra i quali Giovanni di Ser Giovanni (detto lo Scheggia), Giovanni da San Giovanni ma soprattutto Masolino da Panicale e Masaccio. Moltitudine di edifici rilevanti e itinerari naturistici tra pievi e boschetti degni di un classico dell'animazione. Però, come sempre accade con i luoghi familiari, le vicende storiche si miscelano alle personali e sbarcando senza salutare i pendolari riesco con difficoltà a scindere gli ingredienti. Sulla testa un sole caraibico e vorrei analizzare con qualcuno la faccenda.

Capitolo #2

Tra pennellate e pallonate

Banalmente di San Giovanni Valdarno prediligo la centralissima piazza Masaccio con il Palazzo di Arnolfo a fissare austero chi ci transita davanti. Citato dal Vasari, la struttura vanta un elegante porticato e sulla facciata più di duecentocinquanta blasoni i quali – se osservati dalla distanza – rendono l'insieme simile a un fiero generale che mostra le medaglie al petto mentre ripete la propria aneddotica di guerra. Tuttavia, studiando gli scorci attraverso spessi occhiali scuri, al netto dei cenni manualistici non posso evitare di riflettere sul dato che esattamente lì mi sono scoperto mediocre rigorista, decoroso autore di cross funzionali per terrificare i passanti e su quei mattoni ho scorto una sera Andreotti che camminava di buona lena: dato curioso, al contrario delle suggestioni vignettistiche, era un tizio abbastanza alto. E riassaporo d'incanto la passione per la locale architettura settecentesca (da sempre ritengo che i palazzi risalenti a quel periodo possano essere abitati unicamente da gente con specchiati valori morali) nonché il lungofiume curatissimo verso lo stadio. Dentro il museo della basilica la splendida Annunciazione del Beato Angelico e devo ricordarmi di nominarla nel pezzo, magari a discapito dei trentatré gol di Ciccio Baiano con la maglia della Sangiovannese, dal 2002 al 2008: posso farcela.

Capitolo #3

Tornare a San Giovanni

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Pianta centro storico di San Giovanni Valdarno
Piazza Cavour, San Giovanni Valdarno

La fondazione – su progetto di Arnolfo di Cambio – risale alla fine del 1200 come presidio militare fiorentino e, se osservato dall'alto, il centro è d'un geometrismo musicale, bilanciato, equilibrio di forme nonché scrigno per chi scrive ributtante memorie di bisnonni e atmosfere âgée; cinema e arti delle decadi che furono, soffitte in penombra e passioni da tornare a coltivare (ancora nel giardino di casa restano tracce di uno zio paterno sublime allevatore di pesci rossi). Passeggiate notturne o racconti a sfiorare il mitologico e mi ripeto che, come chiunque, dovrei fare ritorno più spesso a San Giovanni, mentre il treno della sera sferraglia al capoluogo e nessuno tra i viaggiatori degna d'uno sguardo questi appunti stracolmi di riconoscenza.