Capitolo #1

Dai panni alla lana ai pizzi alle finestre

Vicoli silenziosi dove il tempo sembra essersi fermato, edifici in pietra molto curati, fiori ai davanzali o rampicanti lungo le facciate, tendine ricamate alle finestre: perdersi per il centro storico del borgo medievale regala scorci di tranquillità e una sensazione di grazia senza tempo. A ben guardare ci sono tracce del passato anche nei gruppi di donne che si riuniscono fuori dalle case, o davanti ai portoncini in legno, per lavorare a maglia o all’uncinetto. E’ una tradizione che non muore, quella della lavorazione e del commercio della lana, che nell’antichità costituiva una delle principali attività economiche degli abitanti, oltre all’agricoltura. 

La lavorazione della lana fu introdotta dalla vicina Volterra, prima come produzione tessile casalinga per ottenere “panni lani” di uso comune, poi come attività  imprenditoriale vera e propria, tanto che i due borghi - coevi e vicini - di Belforte e Radicondoli divennero nel ‘300 importanti centri dell’artigianato tessile dello Stato Senese. Testimonianza dell'attività laniera resta anche nella struttura di alcune case di Radicondoli che presentano un doppio portale ad arco e conci di pietra le cui aperture davano accesso al fondaco e all’abitazione. Ancora oggi ci sono attività che lavorano lana per materassi.

Capitolo #2

Spettacoli, concerti e poesie nei boschi

Tutto contribuisce a rendere Randicondoli un luogo perfetto per un “buen ritiro” anche solo di un fine settimana. La bellezza del borgo sulle colline metallifere, il cibo, le tradizioni aumentano il suo fascino. Anche la cultura ha un forte richiamo. Il Festival di Radicondoli, che ha una lunga tradizione, ha saputo sfruttare l’ambiente e gli scenari naturali del luogo. I suoi spettacoli, concerti ma anche trekking poetici, letture nei boschi e fiabe per bambini, si svolgono in uno scenario magico. Ma il simbolo del borgo è il Teatro dei Risorti. E’ unico nel suo genere: i suoi 67 posti ne fanno uno dei più piccoli d’Europa. La ristrutturazione e l’allestimento, terminati nel 2007, lo hanno reso un gioiello incastonato nel centro del paese.

Capitolo #3

Il teatro dei ricchi e quello dei popolani

Nel ’900 esistevano due teatri a Radicondoli: il Teatro della Pappa, frequentato dalle famiglie più aristocratiche e il Teatro dei Risorti, più popolare, che offriva serate di operette, musica e i concerti della Banda. Gli appuntamenti più attesi erano le feste a cui partecipavano paesani e contadini, che arrivavano sui carri, oppure a piedi attraverso i campi, e quando raggiungevano il paese si toglievano le scarpe fangose e si mettevano quelle migliori. C’è chi ricorda ancora le scene spassose del “rinfresco alla figura”. Durante il ballo, a sorpresa, ad un certo punto, l’orchestra chiamava “rinfresco alla figura”: così il cavaliere doveva offrire da bere alla dama con cui stava ballando e, considerata la miseria di quei tempi, si vedevano scene di imbarazzo che provocavano divertimento in chi le guardava, e che sono rimaste proverbiali. Pur di evitare di pagare, c’era chi si sentiva improvvisamente male, colto da attacchi improvvisi e misteriosi.

Fotografia di: LigaDue