Capitolo #1

Ma che bel Castello

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Ponte Mediceo
borgoFotografia di: Claudia Barbugli
Mulino
Olive
PontassieveFotografia di: Claudia Barbugli

Vi scrivo dal crinale di Monterifrassine, col sole che fa capolino tra i cipressi e il rumore delle pale di un mulino mosse dal vento, qui grappoli d’uva spezzano la monotonia dei filari e le foglie d'olivi brillano di verde argento. L’equilibrio morbido del quadro è rotto dai segni dell’uomo: casolari, castelli e nobili dimore. Medici, Pazzi, Cerchi, Portinari, Alighieri qui hanno lasciato più di una traccia. Furono alcuni signori fiorentini nel 1357 a edificare una fortezza, detta Castel Sant'Angelo, attorno alla quale si arroccarono le abitazioni del borgo. A metà del 1500, Cosimo I realizzò sulla Sieve il Ponte Mediceo, due arcate in mattoni rossi e lo stemma della nobile famiglia fiorentina. Da qui: Pontassieve.

Capitolo #2

A spasso con Dante e Beatrice

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San Miniato a Pagnolle
Santuario Madonna delle Grazie al Sasso

Ho camminato un po’, passando per il Santuario del Sasso e per sentieri alla scoperta di antiche burraie, qui le strade si muovono tortuose e tagliare per i boschi non è agevole, ma adesso lì vedo, eccoli là, Dante e Beatrice che incrociano gli sguardi al suono delle campane. Sono nella chiesa di San Miniato a Pagnolle, a circa 300 metri dalla Villa dei Portinari e a 500 dal “resede” degli Alighieri. Da qua posso tracciare un’ideale triangolo che ha come base le dimore dei due protagonisti e come apice proprio questa chiesa di campagna. Dante viene qui spesso per la sua gita “fuori porta”, qui ispira il suo smisurato talento restituito in terzine perfette come l’abile e sapiente lavoro di aratura dei campi che qui i contadini sanno fare bene. Chissà se oggi all’uscita della messa è scoccata la scintilla per la storia d’amore più famosa al mondo?

 

Capitolo #3

Una congiura da "Pazzi"

Giorni fa ero ospite della famiglia Pazzi al Castello del Trebbio, ho faticato a prendere sonno, svegliato da un brusìo sommesso che proveniva dal salone di questa dimora. Oggi sono tornato al Castello e non ho trovato nessuno. Cecco, l’anziano stalliere di famiglia, mi racconta che domenica 26 Aprile 1478, durante la messa nella cattedrale di Firenze, quando tutti i fedeli s'erano inchinati, Francesco de' Pazzi e Bernardo Bandini hanno ucciso con 19 coltellate Giuliano de' Medici, ma suo fratello Lorenzo è riuscito a salvarsi. La Congiura dei Pazzi è miseramente fallita e gli assassini giustiziati: Lorenzo de' Medici è rimasto l’unico padrone di Firenze. Cecco alza il dito e indica a sud, al Castello di Torre a Decima, dove la famiglia si è rifugiata.

Capitolo #4

Vino tra paglia e vetro: ecco il fiasco

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FiascaieFotografia di: Enrico Guerri
Fiascaia, statua

Ma cosa cercano i fiorentini a Pontassieve? La risposta l’ho trovata guardando attraverso la rugiada della tela del ragno che come un caleidoscopio naturale mi mostrava una terra che respira, colori a tinte forti e pennellate corpose come il gusto del nettare dell’uva. Quel vino va conservato. Mi sono voltato e ho visto Maria sulla soglia intenta ad impagliare i fiaschi ,“il toscanello” e “il mezzo peso”, e ho capito l’amore per questo bene prezioso. Mi sono fermato a guardare le sue sapienti mani creare opere originali. Poi ho disegnato il suo volto. Quel disegno ora è una statua che ci ricorda una storia tutta al femminile.