Capitolo #1

Voci del Bosco

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Pescaglia
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“Uffa, sono ore che camminiamo!”
Alice, con un'occhiata furente al canestro colmo di funghi del padre, sedette su una ceppa di castagno. “Io mi riposo!” Piagnucolò, mentre i genitori perlustravano il sottobosco. “Non ti allontanare.”
La bimba sospirò guardandosi attorno. Il bosco era un caleidoscopio di verdi, rossi, gialli. Tra i rami, in alto, sbucavano spicchi di azzurro vivo. Tutto ciò la rasserenò. Allungò le gambe sul soffice tappeto di foglie, decisa a gustarsi fino in fondo la bellezza del bosco autunnale; il fragore di un rio che giungeva dal fondovalle si univa al canto degli uccelli. Le fronde dei castagni stormivano dolcemente nella lieve brezza pomeridiana.
“Bella musica eh?” Una vocetta acuta la fece sobbalzare. “Parecchi anni fa un giovane musicista, Alfredo Catalani, cercò di mettere tutto questo sul pentagramma.”
“Davvero? E ci riuscì?“
"Eccome se ci riuscì! La sua musica è piena dell'incanto di queste vallate. Siamo in terra di musicisti qui! Anche Giacomo Puccini ci veniva spesso.”
Alice si trovò a tu per tu con un omettino, dalle buffe orecchie e l'espressione divertita: “Ma tu chi sei?”
"Sono il Linchetto. Mai sentito parlare di me?”
Alice annuì. “Vivo qui dalla notte dei tempi... col Buffardello sposo della Befana, la Marugella, e il popolo del forestiume. Di me, ne dicono tante... che nascondo le cose, mando il vino in aceto, intreccio i crini alle bestie... ma non sono cattivo. Vieni, ti mostro i dintorni.”

Capitolo #2

Un incontro speciale

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“Non posso allontanarmi!”
“Niente paura.” Le porse una foglia sulla quale brillava una minuscola sfera trasparente. “Osserva, non è una semplice goccia d'acqua.”
La goccia si ingrandì e sotto gli occhi della bimba apparve la Val di Turrite, dominata dal Piglione. Era la Festa di San Rocco e la folla assisteva al bacio delle Croci.
“Andiamo, prima che inizi la gazzara! Ho le orecchie delicate io!” Ed ecco apparire la Val di Roggio coi suoi paesi in pietra e la Val Pedogna.
“Vedi quel bagliore laggiù? E' la ferriera! Vieni!“
Alice sarebbe rimasta ore a osservare il metallo incandescente forgiato dalle mani sapienti dell'artigiano, ma il Linchetto la trascinò via, verso la Val Freddana. “Vedi quei falò? Sono i fuochi di Santa Zita. Ora rubiamo una crostata!"
"No, che fai?”
“Ecco! Assaggia, è buonissima.”
“Ma non si ruba!” L'omino rise. “Io posso! Sono il Linchetto!” Tornarono indietro, passando dal Molino dov'era in corso la battitura del grano.

Capitolo #3

Ritorno a casa

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Un attimo dopo furono di nuovo nella selva. “Allora, ciao Alice, piacere di averti conosciuta! Tieni, questo è per te.” Le porse un canestro colmo di castagne, lucide e invitanti. "Tornerai a trovarci?” La bimba annuì. “Tornerò.” Improvvisamente sentì la voce della mamma. “Alice! Ma come, dormi?” Aprì gli occhi, confusa. La mamma era accanto a lei. “Che belle castagne, le hai raccolte tu? Allora stasera funghi fritti e mondine!”
“Me le ha regalate il Linchetto.” Mormorò lei. La mamma le fece una rapida carezza. “Alice, sei la solita sognatrice! Alzati che andiamo alla festa della Zucca!