Capitolo #1

Il Pallone col Bracciale: tra tradizione e attualità

Monte San Savino è la terra dei campioni del Pallone col Bracciale. Uno sport che altrove pochi conoscono e che qui nessuno ha dimenticato. In questa cittadina dell’aretino, il Pallone col Bracciale è ancora praticato e si chiama anche Palla Grossa. E’ un sport dalle origini molto antiche, veniva giocato fin dal Cinquecento, e tra Monte San Savino, Arezzo, Faenza e Poggibonsi si sono svolti dei veri e propri tornei.

La tradizione è ancora oggi sentita. Quando ci sono le partite, tutti ne parlano, i risultati finiscono sui giornali locali e le squadre sono sostenute da un tifo molto acceso.
Sul Pallone col Bracciale sono stati scritti libri e trattati, e le fasi preparatorie vengono seguite dai savinesi con molta attenzione e cura dei particolari. Innanzitutto, per chi non l’ha mai visto, il gioco somiglia vagamente al tennis. I giocatori lanciano la palla colpendola con un grosso bracciale a punte di legno infilato nel polso. E’ uno sport che richiede molta forza. Basta pensare che il bracciale in legno di quercia pesa qualche chilo e la palla, di cuoio e cucita a mano, pesa circa 300-400 grammi. L’attrezzatura è realizzata da artigiani che ne tramandano i segreti.

Capitolo #2

Lo sferisterio ha visto compiersi le più belle sfide

Peccato che a Monte San Savino lo sferisterio, fatto costruire nel 1790 proprio per i tornei di Pallone col Bracciale, adesso non esista più. E’ andato distrutto nel Novecento. Tante sfide sono state consumate lì. La costruzione della struttura era stata la risposta, forse un po’ tardiva, alla passione per lo sport che era estremamente popolare e che infiammava i savinesi. Una competizione a dire il vero a volte anche troppo vivace. Non essendoci spazi adatti, le partite si giocavano nella piazza principale e i match, molto animati, provocavano talvolta le proteste di abati e di badesse «per il troppo libero parlare dei giocatori» e per «le giornaliere questioni» con i commercianti, costretti a chiuder bottega per evitare i danni causati dal pesante pallone. La difficile convivenza del Calcio Grosso con gli abitanti della piazza finì nel 1790 quando finalmente fu costruito un impianto specifico, situato lungo le mura castellane fuori porta San Giovanni.

Capitolo #3

I più grandi campioni sono nati qui

Monte San Savino ha donato al  Pallone col Bracciale alcuni giocatori di grande valore, autentici campioni osannati negli sferisteri di tutta Italia. Nomi come Agostino Frullani, Augusto Frullani e Dante Ulivi, sono ricordati come i più  celebri artisti della Palla Grossa e sono stati raccontati anche dallo scrittore Edmondo De Amicis nel suo libro “Gli azzurri e i rossi ”. Il periodo d’oro è durato fino ai primi decenni del Novecento. Oggi il Pallone col Bracciale continua a vivere in omaggio alla tradizione. E non è certo la mancanza di uno stadio adatto, a scoraggiare i suoi sostenitori: le sfide avvengono sotto le mura storiche della città.

Fotografia di: Matthias v.d. Elbe