Capitolo #1

Le campane di Tosca

Galleria
Bargecchia e le Campane di Puccini
Massarosa, le campane di Tosca

Venite con me. Non abbiate paura della salita tortuosa, godetevi invece il verde degli ulivi che ci accompagnano fino alla sommità della collina, fino a quella chiesa. La vedete? Sì, quella con il campanile a merli, che ricorda una fortezza, come ci fosse il bisogno di difendere tutta questa selvaggia bellezza. Eccoci arrivati. Siamo alla chiesa romanica di San Martino, nella frazione di Bargecchia. Sono ottocento anni che se ne sta appollaiata nella sua posizione dominante, e vale la pena entrare a godere il fresco e l’ombra dell’interno, e ad ammirare i dipinti trecenteschi e quattrocenteschi. Ora però dobbiamo fare silenzio. Tocca alle campane. Ma non ascoltiamole da qui, torniamo fuori, avviciniamoci a quel distinto signore con i baffi che siede sulla panchina. Ecco che iniziano. E il signore alza il viso come a coglierne meglio il suono, fa ondeggiare una mano nell’aria per seguirne ritmo e melodia. Lo avete riconosciuto? E’ il Maestro Giacomo Puccini, e queste campane le ha rese eterne nella Tosca. Amava l’angolo di mondo che si era scelto, tanto da definirlo «Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, “turris eburnea”, “vas spirituale”, […].

Capitolo #2

Un’armonia lieve dalla collina al mare

Perché, dite? Lasciamo il Maestro ai suoi pensieri, e facciamo un gioco. Il bello dei racconti è che si può viaggiare con la mente, spostarsi di chilometri saltando qualche riga. È quello che è accaduto mentre leggevate. Siamo di nuovo vicino in collina, davanti a una chiesa, un’altra collina e un’altra chiesa, la Pieve di San Lorenzo. Perché vi ho portati qui? Guardatevi attorno e capirete. La collina su cui siamo tocca il lago, e il lago tocca il mare, sono tocchi di un’armonia lieve, l’armonia che regala la pace a chi scopre il territorio di Massarosa e le sue tante frazioni, di acqua e di terra, di natura e di storia.

Capitolo #3

Massaciuccoli Romana, terra d’ozio dei Venulei

Questa pace la conoscevano bene gli antichi Romani. Seguitemi ancora, ne vale la pena. Percorriamo questo largo sentiero, concediamoci una passeggiata tra le vestigia romane, le arcate della villa degli aristocratici Venulei, i mosaici che ritraggono animali fantastici e immaginari. Tutto questo splendore ci rimanda a quando Massaciuccoli era uno dei centri più importanti della Versilia, in cui confluivano vie di comunicazione di terra e d’acqua che la univano a Pisa, Lucca, Luni e agli approdi della costa tra Arno e Magra.

Capitolo #4

Tra falaschi, folaghe e cannelle

Ormai è sera, il sole si appoggia oltre le acque dolci e salate e le tinge di un rosso che troverete solo. Ecco che incontriamo di nuovo il maestro Puccini, ci precede in una passeggiata che costeggia il lago di Massaciuccoli, la più grande area umida della Toscana, oasi naturalistica che protegge centinaia di specie di uccelli.

Capitolo #5

Un dilemma assai arduo: Turandot o risotto con la tinca?

Quando si ferma a contemplarne qualcuno che si alza in volo, il nostro unico dubbio è se stia componendo nella mente qualche nuova aria immortale, magari il finale dell’incompiuta Turandot, o “semplicemente” pregustando il risotto con la tinca che tanto amava e che lo aspetta nel suo buen retiro di Torre del Lago.