Capitolo #1

Il nome di un fiume

Nei pressi del villaggio etrusco di Krupina, certe volte, già allora, il vento prendeva il suo verso, e soffiava forte. La vallata diventava luminosa, ma il giovane fabbro Larth era attratto in quelle sere, semmai, dal silenzio del bosco. Vi si incamminava volentieri, assorto, e proseguiva saltando sui sassi che punteggiavano il fiume. A quel fiume, il suo popolo, aveva dato il nome dell’animale sacro ad Artumes.

Capitolo #2

Una cerva speciale

Nel luogo più riparato, nella penombra, il giovane poté finalmente scorgere la cerva, che un po’ tutti gli dicevano di avere incontrato, quella con gli occhi mansueti e il sorriso amaro. Ma fu la prima volta che si lasciò avvicinare. Piano ma senza alterare il suo passo, lui le si fece vicino. Gli occhi della cerva erano attenti ma mai diretti. Come se guardassero qualcosa giusto dietro la spalla di lui.

Capitolo #3

Una dea sottile

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Loro Ciuffenna, paesaggio
Loro_ciuffenna_fiume_2

Solo con lui, la cerva parlò, in quella antica lingua, che non siamo mai riusciti a capire davvero. Gli disse che quel fiume le era dedicato, che era speciale. Gli predisse che la sua arte, la lavorazione del ferro, si sarebbe tramandata sulle rive del fiume, anche quando altri popoli fossero succeduti. Che sarebbe stato l’orgoglio per quelle genti. Ma sembrava che parlare la affaticasse. Lui non riusciva a risponderle niente, riusciva a stento a pensare che avrebbe voluto tenerla con sé. La timidezza lo rendeva confuso, tanto che gli sembrava a tratti di vedere di fronte a sé la dea stessa Artumes, nelle fattezze di una ragazza così giovane eppure tanto seria, con la pelle talmente chiara, che Larth infine non potè più distinguerla dal baluginare dei riflessi sul pelo dell’acqua.

Capitolo #4

Abitare il fiume Ciuffenna

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Loro Ciuffenna
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È soltanto un’ipotesi, che l’origine del toponimo Ciuffenna sia nella parola Cerfenna, “cerva” nell’antica lingua degli etruschi. Ed è soltanto una suggestione, plausibile, che questa cerva fosse proprio quella sacra ad Artemide-Artumes-Diana. Ma una cosa è senz’altro vera, che il fiume è stato un interlocutore privilegiato per il popolo di Loro Ciuffenna, che nel corso dei secoli si è trovato a realizzare lungo il suo percorso non solo ponti arditi, ma anche mulini, officine e ferriere per la lavorazione del metallo e poi della seta. E mi piace pensare che questo “interlocutore” abbia una natura femminile, impetuosa ed allo stesso tempo nascosta, che alle volte persiste, in una piega del sorriso o in una velatura dello sguardo, anche nelle immagini femminili più tarde, oggetto di nuova e diversa devozione popolare.