Capitolo #1

Il ritorno della Regina

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Lago di Londa
Pesca Regina di Londa

Può la storia di un paese stare in un frutto? Dipende dal frutto e dipende dal paese. Se dovessimo rispondere da Londa e se tra i frutti si parlasse delle pesche… allora vi diremmo di sì. Questa è la storia di una pesca della polpa bianca e molto profumata, dolcissima e tardiva. Una pesca che, a differenza di tante altre, matura a settembre, originaria proprio di queste parti - o almeno così vuole la leggenda - e che grazie alle sue caratteristiche è stata battezzata Regina.

Capitolo #2

Un arboricoltore dotato di visione

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Regina di Londa
Pesca di Londa

La storia della nostra Regina sembrava finita dopo la Seconda Guerra Mondiale, ormai dimenticata non era coltivata quasi più da nessuno. Ma negli anni '50 Alfredo Leoni, un esperto arboricoltore, ne ritrovò alcuni esemplari in un podere della Valdisieve.

Intuì che la pianta sarebbe stata l’ideale per una coltivazione specializzata
e la introdusse nei terreni del conte Pesciolini, proprietario di numerosi appezzamenti nei dintorni di Londa. Ma la nuova diffusione della Regina era ostacolata da diffidenze e antiche consuetudini: in quei tempi da queste parti vigeva ancora il sistema della mezzadria. E la difficoltà principale fu proprio convincere i mezzadri a sostituire almeno in parte gli olivi con i peschi. Ma quando la prima azienda trovò il coraggio di lanciarsi fu presto seguita dalle altre.

La coltivazione si dimostrò redditizia
, grazie alla maturazione tardiva la pesca di Londa riusciva a soddisfare le richieste che arrivavano da Firenze – nel momento in cui le altre varietà avevano ormai finito il loro ciclo. Per via delle pesche Londa iniziò a prosperare e gli abitanti toccarono quota 4000, in contrasto con l'abbandono dei campi che negli anni ’60 colpiva tutte le campagne toscane.

Capitolo #3

Ancora un declino...

Maturando a settembre la Pesca Regina si ritrovava a essere, negli anni ’60, l’unica sul mercato in quel periodo dell’anno, ma col passare del tempo arrivarono altre varietà a contenderle il primato. I prezzi calarono e il frutto ritrovato divenne meno redditizio. Sorse poi un altro problema: le pesche di Londa non si prestavano alle filiere lunghe, che prevedono raccolta anticipata e stazionamento in frigo. Per queste ragioni negli anni ’80 e ’90 la popolazione di Londa tornò a diminuire, scendendo fino a 1000 abitanti, i terreni vennero abbandonati e rimasero solo pochi agricoltori. Le città sembrano nuovamente offrire una vita più facile delle campagne.

Capitolo #4

… e un nuovo inizio

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Mongolfiera
Lago di Londa
Lago di Londa
Lago di Londa

La terra non smette di stupire e la natura riflette i suoi cicli anche in questo breve racconto: quando sembrava tutto perduto i campi di Londa sono tornati preziosi, era il momento in cui la crisi delle industrie e il calo dei posti di lavoro hanno spinto i ragazzi a tornare alla terra. Oggi i giovani che studiano tecniche per valorizzare i prodotti biologici e hanno a cuore sostenibilità e qualità danno vita ai mercati a km 0 invertendo la vecchia tendenza: le aziende tornano ad aprire i battenti e la popolazione di Londa torna a crescere, oggi conta 2000 abitanti e la Pesca è di nuovo la Regina dell’autunno.