Capitolo #1

Star come nella villa di un Papa

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Villa Rospigliosi, Lamporecchio
Villa Rospigliosi, Lamporecchio
Villa Rospigliosi, Lamporecchio
Villa Rospigliosi, Lamporecchio
Villa Rospigliosi, Lamporecchio

Villa Rospigliosi è un edificio sobrio e maestoso al tempo stesso che si erge sui dolci colli della campagna che circonda Lamporecchio. Si tratta di una residenza voluta dal nobile Giulio Rospigliosi, meglio conosciuto come Papa Clemente IX. Costui scelse uno dei più illustri architetti dell’epoca, Gian Lorenzo Bernini. Il salone principale, al piano terra, è abbellito da affreschi con figure mitologiche e personificazioni dei segni zodiacali, dai cui lati partono due grandi scale a spirale che conducono al piano superiore. Davanti alla facciata, si estende un vasto giardino pianeggiante: qui fu costruita una cappella ellittica dedicata ai Santi Simone e Giuda. Infine, un parco sconfinato avvolge la villa in 29 ettari di verde. Oggi Villa Rospigliosi è anche un importante gourmet stellato, offrendo ai suoi ospiti una cucina d’eccellenza tutta da scoprire.

Capitolo #2

Alla ricerca dell'arte

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Veduta panoramica di Porciano
I sentieri
L'interno della cripta
San Baronto
Lamporecchio

E' una esperienza singolare quella che si fa camminando nelle colline di Lamporecchio, incontrando qua e là i segni della storia: la Pieve di Santo Stefano in stile neorinascimentale, la chiesa di Santa Maria Assunta, nella piccola Orbignano,  o ancora a Porciano, che si affaccia su un paesaggio favoloso,  l’antica chiesa di San Giorgio ed il castello con le due torri. Sembra quasi di percorrere sentieri dell'anima, tra questi ulivi.   

Capitolo #3

Pellegrino Artusi e "il trastullo speciale"

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Lamporecchio, brigidino
Lamporecchio, brigidino
Lamporecchio, brigidino

Nel celebre libro dell'Artusi La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene si parla di un trastullo speciale, una cialda sottilissima e croccante la cui ricetta fu creata proprio a Lamporecchio. Si tratta del “brigidino”: uova, zucchero, farina e anice, l’ingrediente magico che contraddistingue questo dolcetto. Si chiama così perché furono le monache devote a Santa Brigida che lo inventarono attorno alla metà del XVI secolo. Dedite alla produzione delle ostie per la comunione, per una volta le donne si lasciarono prendere da una golosa creatività cucinando dei biscotti, rotondeggianti e schiacciati proprio come un’ostia, ma stavolta si trattava più di un peccato di gola ché di pane da consacrare... I brigidini piacquero molto in tutta Pistoia e presto si diffusero anche oltre i confini della provincia, rendendo famoso il paese di Lamporecchio.

Capitolo #4

Il Punto di Lamporecchio

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Punto di Lamporecchio
Punto di Lamporecchio
Punto di Lamporecchio

Le umili donne di Lamporecchio si sono sempre date da fare. Nei secoli scorsi, di generazione in generazione, hanno tramandato i segreti di attività artigianali meticolose: realizzavano composizioni ornamentali con i fiori secchi, intrecciavano vimini e attorcigliavano fili di paglia per realizzare cappelli. Ma la tradizione che più si è distinta dalle altre fu quella dei ricami, tanto che ancora oggi il “Punto di Lamporecchio” è una nota tecnica usata per ricamare la stoffa.

Lamporecchio è uno dei comuni che si estende nella Toscana “Da Leonardo a Pinocchio”, ovvero dalle colline di Vinci e del Montalbano fino alle pendici ripide di Collodi. Una terra che “è una specie di sospesa meraviglia”.