Capitolo #1

Dai romani al Granduca. In tanti hanno scelto di stare qui

Da almeno mille anni Campagnatico dal suo colle osserva la Maremma. Resti di epoca romana ne testimoniano l’antichità e Dante lo rese celebre narrando la storia degli Aldobrandeschi. Un tipico paese di costruzione medievale situato in posizione strategica, da dove si riescono a vedere il mare del Parco dell’Uccellina e le montagne dell’Amiata. È una città che fu fatta castello dagli Aldobrandeschi di Sovana, prima di passare a un' altra storica famiglia toscana, quella dei Tolomei. Passata poi sotto il dominio di Siena fu anche oggetto di una singolare trattativa quando nel 1317 dovette essere ceduta all’Ospedale di Santa Maria della Scala a garanzia di un prestito. Il prestito fu poi riscattato qualche anno dopo. Terra ricca e fertile deve al Granduca Leopoldo II il risanamento della campagna con la bonifica che interessò vasti tratti della Maremma.

Capitolo #2

Una città castello. Così la vollero gli Aldobrandeschi

Niente di quello che possiamo vedere a Campagnatico sarebbe stato possibile senza gli Aldobrandeschi. La nobile famiglia che nel corso del Medioevo dominò vaste zone della Maremma e del Monte Amiata dette a questo borgo parte fondamentale dell’aspetto che ancora oggi ha. Il Castello degli Aldobrandeschi ne è la principale testimonianza. Una prima fortificazione venne costruita nel corso del X secolo e nei secoli successivi, vennero completati i lavori di incastellamento del borgo, terminando con la realizzazione della rocca e della cinta muraria. Le pareti sono completamente rivestite in pietra e le finestre, curiosamente, si aprono ad altezze diverse.

Capitolo #3

Parlando alle anime Dante incontra Campagnatico

Nella Divina Commedia, durante la discesa in Purgatorio, Dante accompagnato da Virgilio, fa riferimento agli Aldobrandeschi, signori di Campagnatico. Qui il sommo poeta parla alle anime e rivolgendosi a coloro che si sono pentiti si augura che possano liberarsi dai peccati commessi. Una delle anime che risponde è quella di Omberto Aldobrandeschi figlio di Guglielmo. Egli, dice Dante, è stato italiano e figlio di un grande toscano: Guglielmo Aldobrandeschi. Ma, aggiunge, proprio il suo nobile lignaggio e le grandi opere degli antenati, lo resero in vita così superbo da disprezzare tutti gli uomini. In Purgatorio, Omberto dovrà scontare la pena per tutto il tempo che piacerà a Dio, visto che non lo ha fatto quand'era sulla Terra.


Fotografia di: Mongolo1984