Capitolo #1

Realtà, oltre l'immaginazione

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Panorama di Camaiore
Vallata di Camaiore
Veduta da Prana

Esiste un luogo che conserva in sé quanto di più bello la natura e le mani dell’uomo ci hanno donato. Un luogo adagiato come una culla fra le Alpi Apuane e la riviera versiliese, al crocevia tra il mare colorato di azzurra levità e le vette dei monti che lente digradano nel verde di colline trapunte di olivi secolari. Un luogo dove secoli di storia hanno lasciato impronte indelebili di artistica beltà. Camaiore è così, uno scrigno fatato di tesori monumentali e paesaggi da perdere il fiato.


Capitolo #2

Una storia millenaria

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Veduta dal campanile
Chiesa di San Michele e Museo d'Arte Sacra
Scavi di Montecastrese

Delle sue vestigia storiche poco ci hanno lasciato Apuani ed Etruschi, suoi primi abitanti, come pure i Romani, a cui dobbiamo il nome: Camaiore deriva infatti dal latino “Campus Maior”, a indicarne la collocazione pianeggiante a ridosso di impervi crinali. Molto di più sappiamo del periodo medievale: è dal momento in cui l'antica colonia romana diviene tappa della via Francigena che si forma il primo nucleo del borgo. Ne dà testimonianza la chiesetta in pietra di San Michele, a quel tempo ostello per i pellegrini. Ben presto, intorno al borgo, fu tutto un fiorire di chiese, conventi e palazzi, con il loro corredo di opere d'arte, che si possono ancor oggi ammirare nel Museo d'Arte Sacra.

Capitolo #3

A spasso nel Medioevo

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Collegiata Santa Maria Assunta e torre civica
Arco di Porta San Pietro
Monteggiori

Un breve giro in piazza San Bernardino, nel centro storico, e sembra di trovarsi in pieno Medioevo, tra nobili cavalieri e giullari, sguainar di spade e scalpitìo di cavalli al trotto. Il presente si confonde col passato, tanto più se ci si ferma ad ammirare la Collegiata di Santa Maria Assunta del XIII secolo, con la torre civica che domina il paese. Una fugace occhiata verso nord e lo sguardo è rapito dall’arco affrescato che incorona Porta San Pietro, unica rimasta delle quattro entrate al castello che cingeva il borgo. Ma di castelli se ne contano molti anche nel territorio circostante: Rotaio, Montecastrese, Monteggiori, ad esempio. E ogni castello ha il suo bel fantasma: ma si tratta naturalmente di leggende... oppure no?!

Capitolo #4

Arte, religione e... tappeti di “pula”

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Tappeto di segatura
Stemma del Nome di Gesù
Nome di Gesù

Sulle porte delle case è facile scorgere impresso il monogramma JHS, risalente al tempo della predicazione di San Bernardino da Siena che qui passò e diffuse il culto del Nome di Gesù. Segno di una religiosità che affonda le radici lontano nel tempo, ma che rimane viva ancora oggi e si intreccia spesso all'ispirazione artistica. Come in occasione della processione del Corpus Domini, con la tradizione dei tappeti di segatura colorata – “pula”, in dialetto locale – che ha reso Camaiore famosa in Italia e nel mondo.

Capitolo #5

Uscendo dal borgo...

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La Badia
La Pieve
Casoli

Fuori dal centro storico rivelano il loro fascino altri gioielli architettonici. Come la Badia di San Pietro, splendida abbazia fondata nell'VIII secolo, con l'ampio piazzale, il campanile, i resti del chiostro e del monastero benedettino. O come la Pieve, che appare nel suo fulgido nitore romanico una volta attraversata una ridente vallata. Già, perché oltre il borgo camaiorese si aprono dolci spazi fra collina e pianura, ideali per escursioni a piedi, a cavallo, in mountain-bike o per godere di scorci panoramici indimenticabili.