Capitolo #1

I navicellai

Galleria
I tramonti a Calcinaia
Fiume Arno
Piazza Navicellai di Calcinaia

A partire dal XVI secolo le rive dell’Arno si trovarono ad accogliere i navicellai che, alla guida della loro barca, detta per l’appunto navicello, trasportavano merci di vario tipo: dai generi alimentari, alla legna, ai laterizi. Il navicello aveva una forma piatta ed era un’imbarcazione di piccole dimensioni e dalle sponde arrotondate, in grado di trasportare carichi fino a un massimo di 25 tonnellate.

Nel Seicento i navicellai cominciarono ad ampliare la loro attività dedicandosi anche alla pesca grazie all’uso del giacchio, una rete di forma conica, che permetteva loro di reperire considerevoli quantità di pesce che poi vendevano.

Un mestiere faticoso questo, che univa l’intera famiglia la quale, a sacrificio, dopo l’investimento iniziale, si garantiva un sostentamento sicuro.

La fatica veniva però ripagata alla sera dai tramonti, quelli che tutt’oggi possono essere scorti in passeggiata sotto i platani dei Lungarni e che a Calcinaia hanno un fascino del tutto particolare. 

Capitolo #2

La ceramica e il Museo

I navicellai erano dediti anche al trasporto di sabbia, di argilla e di calce, materiali molto familiari a questo territorio, visto che l’antico nome di Calcinaia era Vico Vitri, nome che alludeva alla produzione di stoviglie vetrificate che avveniva nelle numerose fornaci distribuite fra Calcinaia e Fornacette.

Un esempio di antiche fornaci è l’odierno Museo della Ceramica intitolato a Lodovico Coccapani: oggi conserva i reperti emersi durante la ristrutturazione dell’edificio e racchiude la storia di Calcinaia ma un tempo fu un centro di rilievo nella produzione di ceramiche fondato dallo stesso Coccapani dopo continui contrasti con i frati certosini della fornace di Montecchio.

Capitolo #3

Navigando nel passato

Galleria
Il fiume Arno
La Nozza

Il legame con il fiume Arno non si è concluso però con il lavoro dei navicellai: basti pensare alla Regata Storica che si tiene a Calcinaia dal 1835 tra i tre rioni La nave, Montecchio e Oltrarno, che ogni anno a fine maggio, durante i festeggiamenti della Santa Patrona Ubaldesca Taccini, si contendono a colpi di remi l’ambita vittoria.

Ed è proprio sulle sponde dell’Arno che i discendenti dei navicellai si ritrovano oggi per sostenere uno dei rioni in gara gustando un deliziosa nozza, il dolce tipico dalla forma conica al quale è dedicata la sagra del maggio calcinaiolo.