Capitolo #1

Tu vò fà l’americano?

Tu vo’ fà l’americano? Allora La California è il posto adatto. La frazione di Bibbona si chiama così in omaggio dello stato americano che si affaccia sulla West Coast. In origine c’erano solo campi coltivati e coloniche di contadini. Divenne ‘americana’ nella metà dell’Ottocento quando un francese, Leonetto Cipriani, di origine còrsa ma politico e giramondo con molte frequentazioni nel livornese, decise di battezzare una sua tenuta in onore della sua seconda patria negli States. 

Cipriani ebbe una vita avventurosa. Grazie ai suoi affari costruì una fortuna, fece una discreta carriera politica diventando un fervente sostenitore di Napoleone, poi garibaldino nella spedizione dei Mille, oltre che ambasciatore del Regno di Sardegna a Belmont, un sobborgo di San Francisco. In tutto questo riuscì a coltivare un forte legame con il livornese dove investì in terreni e proprietà. Quando era in Italia naturalmente parlava sempre del continente americano, affascinando un po’ tutti con i suoi racconti del Mondo Nuovo. Per questo poi il nome della fattoria, chiamata appunto la California, fu esteso a indicare tutta la zona. Ancora adesso quando ci sono le presidenziali americane gli abitanti fanno per scherzo proprie elezioni e spediscono i risultati al consolato di Firenze. Una volta le ‘finte’ operazioni di voto sono state addirittura riprese da una tv americana incuriosita dal curioso gemellaggio.

Capitolo #2

Le tracce dei Templari tra gli enigmi di Bibbona

Le origini etrusche della città sono note. E’ piuttosto la presenza dei Templari che appassiona non solo gli studiosi, ma anche schiere di agguerritissimi appassionati alla ricerca delle tracce dell’ordine religioso e cavalleresco. Recenti convegni hanno avvalorato la presenza dei Cavalieri nel borgo medievale di Bibbona, ma gli enigmi restano. I Templari si sarebbero insediati nel sito etrusco, lasciando tracce del loro passaggio su mura e pietre che recano segni inconfondibili. In ciò che resta dell’originaria struttura dell’antica Pieve di Sant’Ilario c’è una croce graffita che ha attratto l’attenzione degli studiosi perchè simile a molti graffiti ritrovati nelle prigioni che ospitarono i templari in attesa di  condanna. Si pensa che nella pieve di Bibbona operasse un contingente di monaci-cavalieri di provenienza francese. Anche sul muro esterno della fiancata destra della pieve si trova una croce di tipologia templare. Altre tracce sono all’interno: le più suggestive sono i simboli sulle facce dell’acquasantiera ottagonale: un leone passante e una croce patente che è stata spianata per non apparire più come tale. Quella tipologia di croce è la celebre divisa templare.

Fotografia di: Giaccai