Capitolo #1

I “Bagni di Lucca”

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bagni_di_lucca_2Fotografia di: Yehuda Cohen
bagni_lucca_5Fotografia di: PROStuart Pinfold Segui
bagni_bargaFotografia di: Neil Thompson

Sin dall’Ottocento Bagni di Lucca è una località capace di attrarre soggiornanti sofisticati, che non hanno mancato di tornare più volte a visitare la cittadina nel cuore della Lucchesia la cui fama via via, grazie ai loro resoconti, andava diffondendosi in tutta Europa. E così tra le varie visite di Montaigne, Shelley, Byron, dei grandi Falloppio e Redi - i medici più famosi del tempo – e di tanti altri, finì per innamorarsi di questo posto anche Elisa Bonaparte dei Baciocchi che, divenuta Principessa di Lucca, durante il suo regno cambiò questo paese al punto da farne una vera capitale estiva. Si deve a lei il grande sviluppo delle terme, e perfino il paesaggio è stato plasmato dalla sua volontà. Per la ristrutturazione degli stabilimenti chiamò gli architetti più quotati dell’epoca: il Marracci e il Sanbuchy. Di lì a pochi anni tra restaurazione borbonica e ducato di Carlo Ludovico, Bagni di Lucca era destinata a diventare una stazione termale tra le prime del continente. Proviamo a scoprire gli angoli che in quegli anni la resero unica.

Capitolo #2

Il Real Casinò

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bagni_di_lucca_casinoFotografia di: bill anderson
casino_2Fotografia di: Stuart Pinfold

Scoprire Bagni di Lucca significa immergersi in un’oasi che dalla primavera all’autunno non manca di rivelare angoli dotati di bellezza, armonia, freschezza e vestigia di un passato non così lontano, come il classicismo venato di liberty del Real Casinò, inaugurato nel 1839, a stretto giro seguito dalla prima chiesa Anglicana d’Italia e dal Cimitero Inglese.

La statura internazionale di Bagni di Lucca non si limitava a farne il fiore all’occhiello dello stato lucchese, ma spingeva la località a dotarsi di tutto l’occorrente per far sentire a proprio agio gli ospiti che giungevano da tutta Europa.

Capitolo #3

Ponte delle Catene

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ponte_catene_4Fotografia di: Stuart Pinfold
ponte_catene_3Fotografia di: Stefano C. Manservisi

Tra i segni più impressionanti dell’epoca si distingue il Ponte delle Catene, progettato da Lorenzo Nottolini. Era un ponte davvero avveniristico, basato sull’uso del ferro, sulla tecnica di sospensione delle catene e su un complesso meccanismo che le tiene in tensione. Il ponte doveva apparire come un piccolo antesignano di quello di Brooklyn o del Golden Gate, e inoltre rispondeva ai criteri estetici dell’imperante classicismo: acceso dai due archi di trionfo che ne costituiscono gli accessi. E come era stupefacente allora il Ponte delle Catene sa esserlo anche oggi, essendo in Europa uno dei più antichi ponti in ferro ancora in piedi!

Capitolo #4

Villa Ada

Il british touch spende anche a Villa Ada, la cui struttura tardo rinascimentale fu rimodernata nel 1800 dal console britannico Sir Mc Bean. La villa è circondata da un parco romantico, arricchito da grotte artificiali in pietra calcarea e ringhiere in ferro battuto a forma di rami intrecciati.

Capitolo #5

Il Circolo dei Forestieri

Concludiamo la nostra passeggiata nella Bagni di Lucca d’antan col Circolo dei Forestieri, che si può ammirare così come lo vediamo oggi dal 1924. Il Circolo era riservato ai clienti dei Bagni sin dal 1912 ed era tra l’altro sede di un casinò frequentato durante il periodo fascista da Edda Ciano e da alti gerarchi. Fu chiuso al gioco nel 1953, oggi è sede di un ristorante e di alcune associazioni.

Fotografia di: Stuart Pinfold