Capitolo #1

Dall’alto di una Rocca, tra sguardi e segreti

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Civitella in Val di Chiana, Rocca
Civitella in Val di Chiana, Rocca

Sono immobile da mille e quattrocento anni, forse di più. Qualche smottamento c’è stato, molti trambusti. Ho visto sgretolarsi diverse sorelle, altre cadere, perdersi danneggiate. Le ho viste raccogliere, le ho viste “rifarsi una vita” – certo, a modo nostro – qualcuna in un casale, una addirittura è finita nell’ottagono del piedistallo del pozzo, al centro della piazza. È molto bello il pozzo, a volte l’ho invidiata, ma alla fine, sapete cosa? Da qui si gode di una vista migliore: sono una pietra del castello, e mica una qualsiasi, sto al centro della volta dell’arco che guarda al paese e alla vallata, in cima a un monte coperto da un bosco, a metà tra la val d’Ambra e la val di Chiana. Sono una pietra della Rocca di Civitella in Val di Chiana, magari non lo direste ma da quassù ne ho viste tante…

Capitolo #2

Passarne tante e non dimenticare mai

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Civitella in Val di Chiana sala memoria
Civitella in Val di Chiana
Civitella in Val di Chiana
Civitella in Val di Chiana

Li sento parlare quando passano: “uno dei migliori esempi del reticolo di città fortificate del dominio longobardo…”. I commenti fioccano: “la splendida struttura tra VI e VII secolo”. Io sorrido in segreto. Fosse andata sempre così, da queste parti… La Storia a volte è sembrata accanirsi contro questo piccolo borgo a sud-ovest di Arezzo, lasciando nelle stesse mura il segno di profonde ferite. Come non ricordare la battaglia di Pieve al Toppo – ne parla perfino Dante nel XIII canto dell’Inferno! Ma ancora peggio è andata poco più di 70 anni fa, quando durante la Seconda Guerra Mondiale queste stradine furono teatro di una tremenda strage nazifascista: morirono in 173. Non l’abbiamo certo dimenticata quella storia e perché non succeda mai più il Comune - con l’Associazione “Civitella Ricorda” - ha allestito in Via Martiri di Civitella una “Sala della Memoria”. Ci sono i reperti rinvenuti sulle vittime, le fotografie del paese prima e dopo la distruzione, le testimonianze, i libri, le videocassette e i tanti residuati bellici. 

Capitolo #3

Fino alla vita nuova

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Civitella in Val di Chiana scultura
Civitella in Val di Chiana galleria

Ma la piccola comunità racchiusa nel recinto stretto dall’abbraccio delle mie sorelle in cotto non si è mai data per vinta, e oggi Civitella ha scoperto nella memoria artistica dei suoi edifici: dalla Cisterna, al Palazzo Pretorio, fino alla splendida "Madonna col Bambino" (1522) di scuola Robbiana, la vocazione a farsi museo a cielo aperto, diventando così un suggestivo scenario a disposizione degli artisti contemporanei. Ed eccoli alternarsi tra la mostra di scultura “(S)oggettivamente” e il Premio Nazionale di Pittura “Città di Civitella”. Tutte le pietre del paese sono oggi un museo e ogni angolo è luogo d’esposizione. Le rassegne permettono ogni volta di vivere un connubio tra la forza evocativa dell’arte contemporanea e la tradizione delle piazze, delle mura, dei vicoli medievali, in un percorso evocativo, che è ormai parte integrante di quella che – dal mio punto di vista posso proprio dirlo – è la più bella tra le tante incarnazioni della nostra Civitella...